Anfiteatro Romano Verificato

“Ecco il velo purpureo steso sopra la folla, il cui mormorio sembra quello di un mare in lontananza, poi il mormorio si muta in grida di gioia, grida selvagge e questa arena oggi così calma e silenziosa mi appare tinta di sangue.” Così Eugène Viollet-le-Duc nelle sue lettere dall’Italia raccontava le suggestioni evocate dalle rovine del Colosseo e questo fascino sembra riecheggiare tra i resti dell’Anfiteatro Romano di Lecce simbolo della rinascita romana dell’antica Lupiae dopo la lunga parentesi messapica. La nuova città romana fu ristrutturata e l’anfiteatro, il teatro e forse il foro furono costruiti nella stessa zona nell’ambito di un preciso progetto urbanistico. Suggestivi i resti di questo anfiteatro la cui realizzazione risale all’età augustea con alcuni miglioramenti apportati da Adriano nel secondo secolo dopo Cristo.

Esso oggi occupa quasi tutta la piazza Sant’Oronzo, l’elegante salotto della città che accoglie importanti architetture di epoche successive creando un effetto unico di commistioni di stile e di storia. Con gli scavi degli inizi del ‘900 è stata portata alla luce quasi la metà del complesso, mentre una parte della struttura appare ancora nascosta al disotto della chiesa di Santa Maria della Grazia e degli adiacenti edifici.

Oggi sono visibili l’arena ellittica, le gradinate inferiori e parte delle mura esterne. La sua particolarità è che fu ricavato in parte con un’architettura ad arcate sorrette da pilastri di tufo che sostenevano un doppio ordine di gradinate e in parte all’interno del banco roccioso, in questo modo oltre al risparmio di materiale fu creato un minor impatto visivo sul prospetto urbano. Interessanti i rinvenimenti decorativi, come un bellissimo fregio in marmo con scene di caccia ad animali feroci che rimandano sicuramente al tipo di spettacoli che si tenevano nell’arena e che intrattenevano l’antico popolo di Lupiae.