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Colonne Romane Verificato

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Per Brindisi le Colonne Romane sono da sempre il simbolo della Città, furono realizzate nella metà del II secolo e sono realizzate con un marmo che proviene da Preconneso, un’isola nello stretto di Dardanelli, in Turchia.

Sulle origini e il significato delle Colonne Romane a Brindisi sono state mosse varie ipotesi, tra cui la più famigerata che le indica come simbolo terminale della Via Appia, ma anche un monumento in onore di Ercole.
Alcuni nella storia hanno ipotizzato che le Colonne Romane fossero state costruite come un faro per i naviganti in ingresso nel porto

 

Architettura e decorazioni dei capitelli delle Colonne Romane di Brindisi

 

Delle due Colonne Romane a Brindisi   solo una è rimasta ancora integra ed è costituita da otto rocchi per un’altezza di circa 19 metri.

La colonna è sormontata da un capitello in stile corinzio,  decorato con dodici figure mitologiche a mezzo busto e delle foglie di acanto.

I quattro principali mezzi busti rappresentano le divinità del mare che sorreggono l’abaco del capitello, e tra tutti è stato identificato con certezza la figura di Nettuno (che sembra rivolto verso il mare) al quale si contrappone Giove, e dagli altri due lati Giunone e Minerva.
Le figure agli angoli invece sono dei Tritoni che suonano strumenti  musicali provenienti dall’oceano (Conchiglie).

Questi elementi delle Colonne Romane a Brindisi sono solo un calco realizzato in resina che riproduce fedelmente i componenti originali.

Gli elementi originali del capitello delle Colonne Romane di Brindisi sono custoditi ed esposti all’interno di una stanza dedicata di Palazzo Granafei-Nervegna.

Sulla base della colonna caduta si legge appena un’iscrizione, scritta a nome del senato e del popolo romano, con ringraziamento a Giove.

Caduta nel 1528, è visibile la sola base e uno dei rocchi, la parte restante, dopo essere rimasta al suolo per oltre un secolo, fù donata alla città di Lecce dove oggi forma parte della colonna di Sant’Oronzo.

Il capitello della colonna caduta rappresentava quattro figure femminili e alcuni decori con Principi persiani, ma fu completamente rilavorato prima di essere utilizzata come parte della colonna di Sant’Oronzo eretta nella piazza leccese.

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