Chiesa dei Girolamini Verificato
La Chiesa dei Girolamini o di San Filippo Neri di Napoli è uno splendido esempio di barocco napoletano, intitolata alla Natività di Maria Santissima e a tutti i Santi.
Storia e origini della Chiesa dei Girolamini, uno dei simboli del barocco napoletano
La Chiesa dei Girolamini e l’annesso Convento formano un complesso monumentale di Napoli che fu costruito nel 1586 quando nella città si insediarono i monaci Oratoriani o popolarmente chiamati Filippini. La chiesa fu progettata dall’architetto Giovanni Antonio Dosio e venne esemplata sul modello della Chiesa di San Giovanni dei Fiorentini a Roma; in seguito alla morte del Dosio la sovrintendenza ai lavori venne assunta da Dionisio Nencioni di Bartolomeo fino alla sua ultimazione nel 1619. La Chiesa dei Girolamini fu oggetto di restauri nella prima metà dell’Ottocento e dopo la seconda guerra mondiale per via dei danni subiti in seguito ai bombardamenti.
La ricchezza della facciata e delle decorazioni interne
La facciata è suddivisa in due ordini. Nel registro inferiore scandito da lesene, si aprono tre portali di cui quello centrale di dimensioni maggiori. Al di sopra del portale principale alberga il gruppo scultoreo raffigurante Mosè ed Aronne, opera di Giuseppe Sanmartino. Il coronamento del registro superiore è costituito da un timpano spezzato all’interno del quale trova posto un setto decorato con la Madonna e il Bambino, chiamata “Madonna della Vallicella”, ancora opera del Sanmartino. Infine, due campanili gemelli con orologio inquadrano la facciata. La Chiesa dei Girolamini presenta una pianta a croce latina suddivisa in tre navate scandite da dodici colonne. Il soffitto è a cassettoni e il presbiterio immette nell’abside a pianta rettangolare che ospita numerosi ed importanti dipinti.
Il tesoro dei Girolamini
Durante il Seicento e il Settecento confluirono nella Chiesa una notevole quantità di opere d’arte, prevalentemente di artisti tardo-manieristi di scuola romana e napoletana, come Federico Zuccari della prima e Marco Pino della seconda, ma anche di napoletani come Fabrizio Santafede e Bernardo Azzolino ed inoltre di esponenti del barocco romano, bolognese e napoletano, tra i quali Guido Reni, Pietro da Cortona, Luca Giordano e Francesco Solimena.