Galleria Umberto I Verificato
La Galleria Umberto I di Napoli è un magnifico esempio di architettura ottocentesca, costruita in soli tre anni dal 1887 al 1890 è un luogo simbolo della città.
La nascita della Galleria Umberto I
Nel corso del Settecento e per tutto l’Ottocento la zona in cui sorge la Galleria Umberto I godeva di cattiva fama per via della presenza di case di malaffare e il verificarsi di delitti d’ogni genere. Inoltre le scarse condizioni igieniche causarono nove epidemie di colera; così, sotto la spinta dell’opinione pubblica, si cominciò a valutare un serio intervento governativo. Fu così che nel 1895 fu approvato un piano di risanamento della città che interessò anche questa zona. Gli edifici esistenti furono demoliti e si avviò la costruzione della Galleria nel 1897 che si concluse con l’inaugurazione della stessa il 19 novembre 1890.
Lo stile architettonico della storica Galleria di Napoli
La Galleria presenta 4 ingressi: Via Toledo, Via Santa Brigida, Via San Carlo e Vico Rotto San Carlo. L’ingresso principale è quello situato in Via San Carlo e presenta una facciata ad esedra ed in basso un porticato architravato retto da colonne in travertino. Il camminamento interno è costituito da due strade che si incrociano ortogonalmente coperte da una struttura di vetro e ferro. Le pareti sono scandite da lesene lisce dipinte nell’ordine inferiore; il primo piano ospita serliane, il secondo bifore e nell’attico sono visibili finestre quadrate.
Galleria Umberto I e casa degli Sciuscià
La Galleria Umberto I ha ospitato per cinquant’anni gli Sciuscià, i lustrascarpe resi celebri dal film omonimo di Vittorio De Sica. Il termine deriva dalle parole inglesi shoes e shine italianizzate. All’interno del film gli Sciuscià erano dei ragazzi di Napoli che si guadagnavano da vivere facendo appunto i lustrascarpe. Negli anni del dopoguerra gli Sciuscià avevano la loro sede nel bosco di Capodimonte e poi nella Galleria Umberto I dove, per cinquant’anni hanno svolto il loro mestiere. Farsi lustrare le scarpe in Galleria divenne un rito per gentiluomini e borghesi. Ad oggi la tradizione si è estinta.