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Abbazia di Montecassino

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L’abbazia di Montecassino sorge a 516 metri sul livello del mare sulla sommità dell’omonimo rilievo situato nel comune di Cassino e condivide lo scettro di monastero più antico d’Italia insieme a quello di Santa Scolastica di Subiaco.

 

Le origini dell’abbazia

 

La lunga e travagliata storia dell’abbazia ha inizio nel 529, quando San Benedetto da Norcia decide di fondarla lì dove sorgeva un’antica necropoli. Originariamente venne realizzata all’interno del tempio dedicato ad Apollo la chiesa di San Martino di Tours, nella zona sud-occidentale, mentre sulla cima del monte era situato l’oratorio dedicato a San Giovanni Battista, luogo prescelto da San Benedetto per la sua sepoltura.

Nel 580 il monastero venne distrutto in seguito all’occupazione longobarda e i monaci dovettero fuggire a Roma portando con loro le spoglie di San Benedetto venuto a mancare nel 547.

Nel 717 l’abate bresciano Petronace visitò in pellegrinaggio ciò che restava dell’abbazia e spinto da un forte spirito religioso decise di ricostruire e ripopolare l’antico monastero richiamando l’ordine di monaci che in passato si era rifugiato a Roma e venendo così considerato il secondo fondatore dell’abbazia di Montecassino.

La pace nell’abbazia durò fino all’883 quando venne distrutta dai Saraceni per poi essere riedificata nel 949 per volere di Agapito II, 129º papa della Chiesa cattolica.

Durante il medioevo la comunità religiosa divenne un fervido centro culturale soprattutto grazie ai suoi abati che si occuparono di trascrivere numerosi testi antichi come inestimabili documenti in lingua volgare e rarissimi incunaboli conservati poi all’interno degli archivi e delle biblioteche del monastero.

Una nuova ricostruzione avvenne tra il 1066 al 1071 per opera dell’abate Desiderio divenuto successivamente papa Vittore III che arricchì la chiesa con affreschi e mosaici realizzati artisti di Bisanzio.

Nel 1349 l’abbazia venne distrutta da un terremoto per poi essere ricostruita nel 1366. Nel corso del XVII secolo venne arricchita da numerose decorazioni che le fecero assumere il tipico aspetto dei monumenti in barocco napoletano.

 

L’abbazia di Montecassino dalla Seconda Guerra Mondiale

 

Tra il 1930 e il 1943 era possibile raggiungere il complesso monastico per mezzo di una funivia che partiva da Cassino. Questa venne distrutta insieme all’abbazia nel febbraio 1944 in seguito al bombardamento alleato nel quale persero la vita numerosi civili, soldati tedeschi e indiani. Solamente grazie al tempestivo intervento dell’abate Gregorio Diamare e del colonnello austriaco Julius Schlegel vennero salvati numerosi testi contenuti negli archivi.

Al termine del secondo conflitto mondiale, dal 1948 al 1956 venne effettuata la ricostruzione di tutte le strutture andate distrutte sotto la supervisione dell’ingegnere Giuseppe Breccia Fradocchi mentre le campane vennero realizzate dalla Pontificia fonderia di campane Marinelli.

 

La Cattedrale e i chiostri

 

All’interno dell’abbazia si trova la magnifica Cattedrale di Santa Maria Assunta e San Benedetto abate ricostruita e consacrata nel 1964 da papa Paolo VI e tre chiostri di particolare bellezza:

  • Chiostro d’ingresso, situato sul luogo dove sorgeva il tempio di Apollo. Attualmente nel giardino è posizionata una scultura in bronzo del 1952 raffigurante la Morte di San Benedetto, mentre nel portico si ammira il mosaico di Cristo con la Madonna e San Martino.
  • Chiostro di Sant’Anna, realizzato nel 1959, al centro ospita una cisterna ottagonale circondata da colonne corinzie e una scalinata con le statue di San Benedetto e di Santa Scolastica.
  • Chiostro dei Benefattori costruito nel 1513 e ricco di numerose statue raffiguranti papi, sovrani e patrocinatori.

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