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Benvenuto a Cutrofiano!

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Cutrofiano è uno dei centri più suggestivi e caratteristici del Salento appartenenti alla grecìa salentina, vera e propria “isola linguistica” di influenza ellenica.

 

Le origini e la storia di Cutrofiano

 

La bella cittadina è, ancora oggi, parte di quel gruppo di comuni dell’entroterra salentino, caratterizzati dall’utilizzo di un particolare gergo dialettale, derivante dal greco antico, sebbene l’idioma non sia più in uso nel comune da oltre un secolo e mezzo. Nato come casale della Roma imperiale e sopravvissuto all’invasione turca del XV e XVI secolo, Cutrofiano deve l’origine del nome ai cutrubbi, (in greco, “recipienti di argilla”), da cui nacque il toponimo Cutrubbiano, (divenuto, in seguito, Cutrofiano); infatti, il feudo era noto come centro principale della lavorazione delle ceramiche salentine. Questa peculiarità è testimoniata dai numerosi reperti di manufatti archeologici scoperti nel territorio ed esposti, oggi, nel Museo Civico.

Nel XIV secolo, Cutrofiano era un casale appartenente alla Contea di Soleto, divenendo una delle proprietà della famiglia nobiliare Orsini-del Balzo, principi di Taranto e conti di Lecce, per poi passare nelle mani degli aragonesi ed, infine, in quelle della famiglia Del Doce-Capece che lo cedette, a sua volta, ai Filomarino, proprietari fino all’abolizione del sistema feudale, nel 1806.

Dagli anni ‘50 del Novecento fino agli inizi degli anni ‘60, Cutrofiano fu protagonista di numerose opere di pubblica utilità che intervennero in campo igienico-sanitario, attraverso la costruzione di un sistema fognario e idrico ed altre opere di sanificazione, migliorando nettamente la qualità di vita degli abitanti. I cambiamenti e le migliorie riguardarono anche l’ambito sociale, lavorativo e d’istruzione, intervenendo con opere edili destinate al sistema scolastico, mercato coperto, Ufficio Postale e Municipio.

Sebbene gli interventi incisero sul benessere generale, non furono sufficienti a fermare la forte migrazione degli abitanti verso mete con maggiori certezze lavorative, in paesi come Svizzera, Germania e Belgio. La manovalanza che primeggiava a Cutrofiano era, infatti, quella contadina; l’assenza di energia elettrica nelle campagne, utile al raccoglimento dell’acqua dai pozzi, rendeva particolarmente duro il lavoro nei campi, soprattutto per l’irrigazione dei terreni. Per un popolo che viveva principalmente di allevamento, agricoltura e commercio, la mancata modernizzazione fu motivo di abbandono e fuga verso l’estero.

A partire dagli anni ‘70, il potenziamento della rete elettrica fino alla campagna portò una serie di benefici alle attività agricole e zootecniche, così Cutrofiano divenne fulcro commerciale di tutto il Salento.

 

Cosa vedere: monumenti, arte e musei

 

Le bellezze architettoniche di Cutrofiano appartengono a diverse epoche. Precedente all’età medievale, ad esempio, si scopre la tipica chiesa rupestre, nota come Cripta di San Giovanni Battista, insediata dai monaci basiliani dal VIII al IX secolo.

Un esempio di bellezza rinascimentale si riscontra in Palazzo Filomarini, originariamente edificio cinquecentesco, ristrutturato secondo i canoni architettonici e stilistici del XVII secolo, mentre l’elegante stile neoclassico caratterizza la chiesa madre di Santa Maria della Neve.

Chi si trova a Cutrofiano non deve assolutamente mancare di visitare il Parco dei Fossili, che nei suoi 12 ettari conserva numerosi resti marini di specie vegetali e animali come il Polyplacofoora Leptochiton Serenae, un mollusco scoperto proprio all’interno del parco nel 2008.

 

Cosa fare a Cutrofiano: eventi e piatti tipici

 

È ben noto che il Salento, terra di enogastronomia, ha una cucina tipica prevalentemente mediterranea, caratterizzata da verdure, ortaggi e legumi. Pochi sanno, però, che la carne più utilizzata in cucina, oltre al manzo e al maiale, è proprio il cavallo, da cui si realizzano secondi piatti particolarmente gustosi. Tra questi, una delle specialità di Cutrofiano sono i pezzetti di cavallo alla pignata, bocconcini di carne al sugo, cotti a fuoco lento in contenitori di terracotta e serviti al piatto o nel pane: una pietanza che non manca mai nelle sagre tradizionali, come in quella di Sant’Antonio te la focara e Li Ucci Festival, dedicato al celebre musicista di pizzica Uccio Aloisi, nativo nel comune.

Un altro evento da non perdere, con forte richiamo alla tradizione artigianale e volto alla valorizzazione culturale del territorio, è la Mostra Mercato della Ceramica Artigianale, dedicata all’esposizione di oggetti in terracotta realizzati a mano.

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