Benvenuto ad Acquaviva delle Fonti! Verificato
Acquaviva delle Fonti è un comune dell’entroterra barese situato a 300 metri sul livello del mare. La posizione centrale rispetto alla regione la colloca in maniera equidistante sia dal Mar Ionio che dal Mar Adriatico.
Storia e origini della città
Il comune prende il nome dalla peculiare posizione particolarmente ricca di falde acquifere che resero il terreno una risorsa fondamentale per le numerose coltivazioni. Situata nella zona di Salentino, si ritiene che i primi insediamenti umani appartengano al IV o V secolo a. C. Altri studiosi rilevano tracce di stazionamenti tra il VI e l’VIII secolo d. C., ma ciò che è certo è che gli scavi del 1976 riportarono alla luce resti di ossa umane di grande rilevanza antropologica, in quanto appartenenti a popolazioni molto antiche.
Nel medioevo la città fu rasa al suolo dai Barbari e soggetta al dominio dei Longobardi e Saraceni, fu liberata dall’imperatore Ludovico II, per poi essere conquistata da Normanni, dagli Svevi, angioini e aragonesi. Dopo la dominazione napoleonica ritornò alla dinastia dei Borboni e nel 1861 divenne parte dell’Unità d’Italia.
Un tour della città: cosa vedere ad Acquaviva delle Fonti
La città è ricca di monumenti ed edifici storici risalenti alle diverse epoche di dominazioni, tra i più rilevanti spiccano la Cattedrale di Sant’Eustachio, costruita nei primi anni del XII secolo, i cui richiami allo stile romanico pugliese si intrecciano armonicamente con gli elementi rinascimentali del XVI secolo, quando fu ricostruita e consacrata in onore del santo, nel 1594.
Il sito archeologico più importante di Puglia e di rilevanza mondiale, la Grotta di Curtomartino di formazione carsica, riporta i disegni zoomorfi e grafemi lineari che testimoniano il passaggio e insediamento dell’uomo del paleolitico.
Infine, per rallegrare ed allietare le lunghe serate estive, è d’obbligo un passaggio nel centro della città, in piazza Vittorio Emanuele II dove spicca la monumentale Cassa Armonica, una struttura cilindrica sorretta da colonne e aperta lungo il perimetro dedicata alla storica banda della città, la cui bravura era nota oltre confine. Ancora oggi, tra l’iscrizione latina Laerte et disce e le trasfigurazioni dei più grandi artisti e compositori che la decorano, ospita la banda nei numerosi eventi e feste tradizionali di cui gode la città.
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