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Castello Carlo V Verificato

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Nei pressi di Piazza Sant’Oronzo e del centro storico, è presente l’imponente Castello Carlo V di Lecce, fiore all’occhiello della città.

 

La Storia del Castello di Carlo V a Lecce

 

Le prime informazioni sul Castello di Lecce risalgono al periodo cinquecentesco, quando l’imperatore Carlo V fece demolire la vecchia fortificazione per costruirne una nuova, più moderna e all’avanguardia a livello militare. Tuttavia il castello ha sicuramente una storia molto più antica.

Una cittadella era presente all’interno della zona dell’Anfiteatro già in epoca Normanna, mentre una citazione in un documento redatto da Federico II ne attesta anche una fase Sveva. Tra il XIV e Il XV secolo fu residenza dei Principi di Taranto delle famiglie nobili dei Brienne, degli Engien, degli Orsini del Balzo.

Gian Giacomo dell’Acaya, ingegnere generale del Regno di Napoli, ebbe l’incarico nel 1537 da parte di Carlo V, di progettare ed seguire i lavori di ingrandimento dell’antica struttura medievale voluta da Riccardo Normanno precedente conte di Lecce. La parte più esterna fu realizzata tra il 1539 e il 1549.

Il fossato che circondava la fortezza venne riempito e chiuso nel 1872, anno in cui vennero eliminati anche i ponti levatoi di “Porta Reale” e “Porta Falsa o di Soccorso”.

Le documentazioni storiche attestano al castello almeno tre porte:

  • la “Prima Porta o Primus introitus” (registro del 1463), che ora apre su Piazza Libertini, probabilmente la “Porta Regale” menzionata nel 1544-5
  • la “Porta Ferrata o la Porta versus civitatem” (1463), che apre sulla città
  • la “Porta Falsa” (1463), accanto alla Torre Magistra

 

La costruzione del castello causò la demolizione del Convento dei Celestini e della Chiesa di Santa Croce (in seguito ricostruiti in via Umberto I).

Le funzioni del castello non furono solo difensive, nel XVIII secolo, infatti, una delle sale fu adibita a teatro. Successivamente è stato utilizzato come tribunale e dal 1870 al 1979 come caserma e distretto militare. Ad aprile 1983 l’Amministrazione Militare cedette il Castello al Comune di Lecce.

Attraverso ricerche svolte dall’Università del Salento si è venuti a conoscenza del nucleo più antico del castello, che risale alla fine del XIII secolo/inizio XIV, età sveva e angioina, come testimonia la torre alta di forma quadrata da cui sviluppa il resto del castello.

Attualmente è sede dell’Assessorato alla Cultura e centro di attività culturali. Il primo piano del castello, area Nord-Ovest e area Sud-Est, è spesso impiegato come spazio per eventi, iniziative culturali e percorsi espositivi. Inoltre, grazie alla collaborazione tra la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Brindisi, Lecce e Taranto e le associazioni culturali “34° fuso” e “The Monuments People”, è nato il progetto di valorizzazione “Attraverso il castello”. Il visitatore può scoprire la storia del Castello con tour guidati e multimediali che lo guideranno in sotterranei, prigioni, Cappella di Santa Barbara, Museo della Cartapesta e Camminamenti di Ronda.

 

La Struttura del castello

 

Il Castello di Carlo V a Lecce è il più grande di tutta la Puglia ed è di forma quadrangolare. L’interno, di età normanna, include la Torre Magistra e la Torre Mozza, mentre l’esterno, costruito durante il regno di Carlo V presenta quattro bastioni, da ovest verso est in senso orario vediamo il bastione detto di Santa Croce, quello di San Martino, San Giacomo e della Santa Trinità. Sono presenti, inoltre, dei baluardi fiancheggiati alla moderna, che racchiudono la cortina, muro rettilineo tra i due bastioni. Questa tipologia di architettura militare è presente soprattutto nel lato ovest della fortificazione, quello che si espone verso il centro storico della città.

Il castello è posto su una via di comunicazione molto strategica dai tempi dei romani, fino al periodo medievale, da qui infatti era facilmente raggiungibile il Porto di San Cataldo (porto di Lecce).

La Porta Reale era l’unica che dava l’accesso dalla città, protetta dai bastioni San Martino e Santa Croce. Sul lato opposto è situata la Porta Falsa, su entrambe sono ancora visibili i segni degli antichi ponti levatoi e lo stemma Imperiale Asburgico.

In principio la fortezza era circondata da un fossato dove, secondo una leggenda, gli Orsini del Balzo tenevano un orso bianco, sia come “status symbol” che per scoraggiare eventuali intrusioni.

Sulla porta ad est sono tuttora visibili i segni della presenza del ponte levatoio. Il castello era dotato di pezzi di artiglieria a più livelli. Ancora oggi sono visibili i punti dove venivano collocati i cannoni.

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