Cerca
Aggiungi la tua azienda
Accedi
Per una migliore esperienza su Italyra consenti l'accesso alla posizione cliccando qui. I risultati di ricerca verranno profilati in base a dove sei!

Chiesa di Maria Santissima Assunta

0

La Chiesa di Maria Santissima Assunta è il principale luogo di culto di Monteroni di Lecce, comune salentino con una popolazione di circa 14.000 abitanti situato a soli 7 km dal capoluogo provinciale.

 

La storia della di Chiesa Maria Santissima Assunta

 

Le origini della Chiesa Madre risalgono al XV secolo, ciò si è potuto stabilire quando negli anni ’60 del 1900 in seguito ai lavori per la collocazione del nuovo organo, alle spalle dell’altare del Rosario venne ritrovato un affresco raffigurante il battesimo di Gesù. Purtroppo tale opera artistica è andata malauguratamente distrutta. Ulteriori informazioni circa la storia della chiesa le ritroviamo nel ‘600 grazie ad una descrizione scritta della Visita Pastorale del Vescovo Scipione Spina.

 

L’esterno della chiesa

 

Il prospetto principale della Chiesa di Maria Santissima Assunta sin dalle origini è situato lungo via Pino. Nella prima metà del 1600 davanti alla porta maggiore dell’edificio era situato il cimitero in cui trovavano riposo le ossa esumate dai vari siti sepolcrali. Sul fianco sinistro della chiesa è posizionato il campanile che in origine ospitava tre campane in bronzo, due delle quali nel corso del tempo sono state rifuse in seguito a rotture. Le due campane medie durante la seconda guerra mondiale vennero utilizzate per la realizzazione di armi e una volta che il conflitto si concluse vennero sostituite. Attualmente sul campanile delle antiche campane è presente solo quella principale.

 

L’interno originario della Chiesa di Maria Santissima Assunta

 

Le prime notizie sulla struttura interna originaria della chiesa risalgono al XVII secolo. La tipica pianta a croce latina ospitava ben quindici altari tra cui quello del Santissimo Sacramento che era posto in una piccola cappella secondaria. L’edificio oltre al portale principale situato di fronte all’altare maggiore dispone di due accessi secondari sulla parte sinistra. Durante il corso dei secoli la chiesa ha subito svariate opere di restauro come ad esempio quella che interessò il tetto a metà del 1600 quando a causa delle crepe l’allora Vescovo Luigi Pappacoda ordinò nel 1651 le dovute riparazioni. L’interno della chiesa era in origine illuminato da otto finestre, ma una di queste venne murata nel 1647 per la realizzazione dello spazio in cui venne posizionato il nuovo organo a cui si accedeva per mezzo di una scala in pietra. L’anno successivo venne realizzato il nuovo altare maggiore alle cui spalle trovava posto il coro ligneo arricchito da dettagli intagliati. L’abside dell’edificio era coperta da una volta ad arco che permetteva grazie a una porticina di accedere al campanile. Dalla fine del 1600 al centro del presbiterio è posizionato un dipinto raffigurante l’Assunta nella gloria celeste con intorno angeli festanti mentre inferiormente si vedono delle persone vicine al suo sepolcro.

 

I lavori di ampliamento

 

Durante la prima metà del XVIII secolo le precarie condizioni in cui versava l’edificio e il notevole aumento della popolazione richiesero urgenti opere di ristrutturazione e ampliamento della chiesa. Questi interventi ebbero luogo grazie alla disponibilità del pio sodalizio di San Gaetano. Sulla facciata vennero posizionate le statue di Sant’Antonio da Padova e di San Gaetano, mentre l’interno venne ampliato, ciò comportò lo spostamento e la rimozione di alcuni altari. Contemporaneamente l’organo e la strumentazione musicale per le funzioni solenni vennero riposizionati su di una tribuna costruita sul portone della navata centrale. Nel secolo successivo la chiesa subì piccoli interventi di manutenzione e alcune modifiche interne. Nel gennaio del 1911 venne collocata la via crucis e agli inizi degli anni ’30 vennero eseguite opere di consolidamento e decorazione con l’installazione di un nuovo cappellone dal quale si arrivava grazie a due ingressi abbelliti da cancelli in ferro battuto. Il cappellone, dalla forma a cupola, presenta otto piccole finestre con vetri policromi e due finestre più grandi con vetri martellati e una pavimentazione lastricata su cui venne eretto un battistero in marmo. Nel 1940 il cappellone del Santissimo Sacramento venne restaurato per opera del barone Lopez che pose a ricordo una lapide, inoltre grazie alla popolazione e all’arciprete Giuseppe Mocavero la chiesa venne ulteriormente abbellita con un altare maggiore in marmo.

Rispondi aMessaggio

Accedi a ItalyRa

Lorem Ipsum è un testo segnaposto utilizzato nel settore della tipografia e della stampa. Lorem Ipsum è considerato il testo segnaposto standard sin dal sedicesimo secolo.

Dettagli dell' account saranno confermati via email.

Resetta la password