Cisterna della Regina
La Cisterna della Regina faceva parte di una villa edificata a Belpasso per volere di Eleonora d’Angiò, alla morte di Federico III d’Aragona, in prossimità del monastero di San Nicolò la Rena in contrada Piscitello.
La storia della Cisterna della Regina a Belpasso
La Cisterna della Regina venne fatta edificare con lo scopo di raccogliere le acque piovane che scendevano a valle dai pianori e dalle antiche trazzere. Il punto di raccolta dell’acqua risulta tuttora osservabile, e si compone di una enorme cisterna che misura circa 35 metri di diametro su pianta circolare. In origine, la sua profondità misurava tra i 5 e i 6 metri, ma col tempo essa si è ridotta fino a sfiorare i 2,5 metri.
L’acqua che veniva raccolta dalla cisterna veniva utilizzata per soddisfare il bisogno idrico degli animali e per lavare i panni. Infatti, nonostante trascinasse con sé terra e detriti, l’acqua finiva per depurarsi una volta giunta nella cisterna.
All’interno della cisterna si accumulano la rena vulcanica proveniente dall’eruzione del 1669 e il materiale piroclastico fuoriuscito dalla bocca dei Monti Rossi: è a causa della presenza di questo materiale che negli anni recenti l’interno della cisterna è stato coltivato a vigneto.
Struttura della Cisterna
La Cisterna della Regina, era un sistema di raccolta idrica, delle acque che scendevano a valle e dai pianori. La cisterna di raccolta dell’acqua è di forma circolare a cielo aperto ed ha un diametro di circa 35 mt. inizialmente doveva essere profonda circa 5 mt ora lo è solo la metà, a causa della rena vulcanica accumulatasi sul fondo. Sulle sue pareti sono presenti tracce di intonaco dell’epoca medievale.
Durante l’eruzione del 1910 una parte della villa e della cisterna vennero colpite da un braccio di lava.
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