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Duomo di Cosenza Verificato

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Nel cuore del centro storico della città, su Piazza Duomo, incontriamo La cattedrale di Santa Maria Assunta, il principale luogo di culto cattolico di Cosenza che nell’ottobre del 2011 fu riconosciuto come patrimonio UNESCO.

Costruita intorno alla metà dell’XI secolo, essa vanta, grazie alla sua storia quasi millenaria, più stili architettonici. L’ingresso alla chiesa è preceduto da una larga gradinata che collega il basamento alla omonima piazza. A dominare inconfondibile il panorama del centro storico cosentino, si innalza sulla cattedrale il neogotico tiburio, realizzato a copertura della cupola che sovrasta l’altare maggiore e visibile dai colli circostanti in sequenza prospettica con la tozza torre campanaria.

L’attuale cattedrale sorge nello stesso luogo di una chiesa più antica, costruita nell’XI secolo e quasi completamente rasa al suolo da un terremoto nel 1184.

La ricostruzione del duomo venne affidata al vescovo Luca Campano, appassionato di architettura, e venne solennemente consacrata dal cardinale vescovo di Frascati Nicola de Chiaromonte

La cerimonia avvenne alla presenza dell’imperatore Federico II di Svevia che per l’occasione volle far dono alla città della preziosissima Stauroteca, custodita dalla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di Cosenza.

Il 1748 segnò l’inizio di nuovi lavori di restauro che portarono la cattedrale ad essere ricoperta da sovrastrutture barocche che traformarono la facciata in un ibrido stile neogotico. I lavori di restauro furono finalizzati a ripristinare, sia all’esterno che all’interno dell’edificio, gli austeri connotati romanico-gotici che negli ultimi tre secoli la cattedrale sembrava irrimediabilmente aver perduto.

Il duomo presenta una facciata a salienti divisa in tre parti nello sviluppo trasversale della parte del basamento. Questa divisione corrisponde a quella interna. La facciata si presenta con quattro pilastri e tre portali di cui uno, quello centrale, più grande.

Sui tre portali si trovano altrettanti rosoni, di cui due di media grandezza ed un terzo, quello sul portale principale, più maestoso.

Alla sommità più alta della facciata svetta una croce in ferro. La struttura, realizzata alla fine dell’XIX sec. dall’architetto Giuseppe Pisanti, è parte integrante degli interventi di ripristino, dell’originario aspetto duecentesco dei transetti e dell’area absidale.

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