Fontana di Rosello

Simbolo di Sassari e monumento unico di tutta la regione, la Fontana di Rosello è un’architettura storica edificata 1295. La sua forma attuale è il risultato di una serie di interventi di manutenzione e di restauro ultimati solo nel periodo tardo-rinascimentale, intorno al primo decennio del XVII secolo. Edificata nella Valle del Rosello e sovrastata dall’omonimo ponte, a lei è attribuita l’allegoria del tempo che come il fluire dell’acqua, scorre inesorabile. La metafora è distintamente rappresentata da dodici bocche di leone dette, anche Cantaros, raffiguranti i mesi e da quattro statue che simboleggiano le stagioni. La particolare forma geometrica ricorda volutamente quella di uno scrigno, una sorta di contenitore protettivo per l’acqua, considerata il bene più prezioso. La sua struttura si presenta con due corpi a cassone. Quello inferiore, di maggiori dimensioni, espone su tre lati l’iscrizione dedicatoria e sul quarto lato una decorazione a fogliame. Quello superiore, rientrato rispetto al primo, è caratterizzato da un paramento in marmo bianco che contrasta con le partiture geometriche in marmo grigio. Sugli angoli del primo cassone si ergono quattro torrette quadrangolari e su quello inferiore altre quattro simili più una circolare, più alta delle precedenti e centrale rispetto al lato, con inciso lo stemma della Corona d’Aragona. Al di sopra di quest’ultima si colloca la statua di un dio fluviale in posizione distesa. Dalle torrette quadrate del cassone superiore si incrociano due archi che sostengono la statua di San Gavino, martire turritano particolarmente importante per la città, vissuto nel periodo dell’Imperatore Diocleziano, e scendendo verso la base delle statue posizionate sul cassone inferiore sono scolpite le bocche di delfini e i Cantaros da cui sgorga l’acqua. La Fontana di Rosello è stata scelta come monumento ornamentale per rappresentare la Sardegna nell’edizione di francobolli nazionali per Poste Italiane a tema “Fontane d’Italia”.