Cave di tufo “Le Tagghjate”

Le cave di San Giorgio Ionico, conosciute ai più come “Le Tagghjate” sono situate sul versante Ovest del Monte Belvedere e sono uno dei più affascinanti luoghi naturalistici del comune ionico nonché un’importante testimonianza di archeologia protoindustriale.

Le origini del complesso

Operative sino alla metà degli anni cinquanta, le cave venivano utilizzate per l’estrazione del tufo impiegato nell’edilizia della zona. Devono il loro nome dal termine dialettale “tàgghju” che significa in italiano “taglio” per via della modalità estrattiva eseguita manualmente per mezzo di un piccone chiamato “zzièccu”. Lunghe circa due chilometri, le cave si scorgono lungo la strada che collega il comune ionico alla vicina Pulsano e sono contraddistinte da un affascinante dedalo di gradoni, stanze e blocchi alti anche 15 metri che nel corso degli anni sono stati ricoperti dalla natura circostante caratterizzata dalla tipica macchia mediterranea che ha donato al luogo un importante valore naturalistico.

Le Tagghjate di San Giorgio Ionico oggi

A causa di deleteri interventi sul territorio la lunghezza delle cave è stata notevolmente ridotta a circa 900 metri. L’ingresso è consentito attraverso due varchi realizzati nella pietra viva sulle estremità longitudinali. Nel corso degli ultimi anni le antiche cave grazie a un progetto finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed eseguito dalle associazioni culturali Panta Rei Puglia, Menti Urbane e dal circolo ippico Terra Jonica, hanno ritrovato vita con un fantastico spazio all’aperto dedicato ad attività creative e culturali.