Minareto di Fasano Verificato
Le origini del Minareto di Fasano
Nelle vicinanze delle alture della Selva di Fasano venne costruito nel 1912 dall’artista-architetto e nobiluomo Damaso Bianchi il Minareto di Fasano, una dimora gentilizia con un’architettura complessa condizionata dallo stile moresco. La residenza riproduce fedelmente un tipico edificio orientale composto da varie terrazze e da una torre particolarmente alta che domina l’intera valle e dalla sua sommità si ha un’affascinante panorama che va da Monopoli fino alla marina di Ostuni.
Affascinato dalla vista delle costruzioni islamiche dopo un viaggio in Tunisia, nonostante uno stile architettonico completamente diverso da quello tipico della zona, Damaso Bianchi decise di costruire l’edificio utilizzando esclusivamente manovalanza e materiali provenienti dall’Africa partecipando così alla crescita intellettuale della zona.
Dimora e centro culturale
Il Minareto di Fasano fu utilizzato come dimora estiva della famiglia Bianchi e come centro per la cultura e lo studio. Oltre a ciò venivano organizzati eventi mondani e in tali occasioni sulla sommità della torre veniva acceso un lume per rappresentare la luce della cultura. Qui l’artista scoprì il legami della cultura orientale con quella della Valle d’Itria e grazie a ciò nacque un centro per l’arte della tessitura.
Il dono all’Italia
Dopo la morte di Damaso Bianchi la villa venne donata nel 1937 all’Italia e nel 1976 divenne di proprietà della Regione Puglia che nel 2003 la diede in concessione al Comune di Fasano. Sino ad oggi il Minareto di Fasano è stato sottoposto a vari interventi di restauro con l’intenzione di renderlo nuovamente un contenitore culturale per il territorio.