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Monumento al Marinaio d’Italia Verificato

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Il Monumento al Marinaio d’Italia è un’opera in cemento armato rivestito di carparo a forma di timone, che si erge sul porto di Brindisi. Il monumento, dal piazzale antistante il porto è alto 68 metri, mentre dal piazzale superiore è alto circa 53 metri.

 

Storia del Monumento

 

Molto probabilmente la scelta di Brindisi fu adottata seguendo il consiglio dell’ammiraglio Thaon de Revel che già aveva in precedenza decorato la città con la croce di guerra 1915-18. Fu lui che diede importanza militare al porto della città per le vittorie in mare e per il dominio sull’Adriatico durante il conflitto mondiale.

Il 20 giugno del 1925 il Presidente del Consiglio Mussolini accolse le istanze della città e decise che il monumento venisse eretto a Brindisi, accettando la presidenza del comitato d’onore offerta dagli amministratori locali.
Successivamente il comitato cittadino, con l’ammiraglio Thaon de Revel presidente onorario e il podestà Serafino Giannelli presidente effettivo, si impegnò affinchè si raccogliessero i fondi necessari alla costruzione attraverso sottoscrizioni, veglioni e vendite di francobolli celebrativi.

Nel 1927, a causa dei costi troppo eccessivi, Mussolini fece sospendere ogni azione del comitato. Solo l’intervento di Starace, presidente della Lega Navale e vicesegretario del partito fascista, fece ripartire la raccolta di fondi, al quale contribuì fattivamente il famoso tenore Tito Schipa che nel 1926 organizzò diversi concerti “pro Monumento” nelle maggiori città italiane.

Nel gennaio del 1932 la Lega Navale organizzò un concorso nazionale per la scelta del progetto necessario alla realizzazione del monumento, che doveva avere caratteristiche di sobrietà, solennità e austerità. Vennero presentati 92 progetti, esposti in mostra a Roma nel luglio del ’32 e fu decretato vincitore il lavoro “Sta come torre” dell’architetto Luigi Brunati e dello scultore Amerigo Bartoli.

L’opera fu completata e inaugurata il 4 novembre del 1933 alla presenza del re Vittorio Emanuele III e ad altre importanti figure storiche e politiche.

Il 18 luglio 1965 il ministro Giulio Andreotti inaugurò l’Ara Votiva realizzata nel piazzale inferiore accendendone quella che doveva essere la “fiamma perenne”.

Nel 1968 durante i lavori di dragaggio dell’avanporto, fu recuperata la campana di bordo della corazzata “Benedetto Brin“, affondata nel porto di Brindisi nel 1915, che fu collocata all’interno del Sacrario del Monumento per decisione del Comando Marina.

 

Caratteristiche del Monumento al Marinaio d’Italia a Brindisi

 

Il Monumento presenta alla base una cripta con funzione di sacrario a forma di scafo rovesciato, ed archi a forma di ogiva, mentre sull’altare è presente la statua della Vergine “Stella del Mare“.

Sono presenti i nomi di circa 6.000 marinai all’interno di marmi neri negli archi ai lati dell’ingresso che rappresentano i caduti dall’Unità d’Italia della Regia Marina Militare e della Regia Marina Mercantile sino alla data di inaugurazione del Monumento. La disposizione è la seguente:

I nomi relativi alle Medaglie d’Oro alla Memoria della Prima e Seconda Guerra Mondiale sono incisi su 4 marmi bianchi posti sulle ultime 4 colonne del corridoio principale prima dell’Altare, mentre i numeri dei marinai per tipo di Unità, divisi per grado, si trovano su marmi inseriti intorno all’altare.

Sul piazzale superiore del monumento vi sono due ancore che facevano parte dell’incrociatore leggero austro-ungarico SAIDA e due cannoni appartenenti a sommergibili austro-ungarici. Sul lato del porto, a destra e a sinistra del timone, sono presenti dei muraglioni che riprendono le murate di una nave, accessibili da due ampie scale simmetriche, ai lati della cripta.

Nei pressi dell’Altare è presente la lapide del Fuciliere di Marina Filippo Montesi morto a Roma il 22 marzo 1983 a seguito delle ferite riportate nell’attentato avvenuto nella Missione di Pace in Libano il 15 marzo dello stesso anno durante la missione ITALCON Libano 2.

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