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Piazza del Duomo Verificato

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Piazza del Duomo può essere considerata una delle più importanti piazze di Lecce. In stile principalmente barocco, è un grande cortile che racchiude al suo interno la Cattedrale Metropolitana di Santa Maria Assunta il campanile, l’episcopio e il palazzo del seminario.

 

Piazza del Duomo a Lecce

 

Nel cuore di Lecce vecchia, cardine della vita religiosa della città, è presente l’affascinante Piazza del Duomo dove sorge la Cattedrale dedicata all’Assunta, piazza che accoglie anche i palazzi del Vescovado del seminario e il campanile. 

La Piazza è uno dei singolari esempi di “piazza chiusa”, cioè completamente chiusa da tre lati e dispone soltanto di un ingresso laddove Via Giuseppe Libertini incontra Via Vittorio Emanuele II.

Antichissime le sue origini che attestano un primo edificio nel 1114 voluto dal Vescovo Formoso e ristrutturato, circa un secolo dopo, dal Vescovo Volturio, per essere poi completato nel 1659/70 dal Vescovo Pappacoda su progetto di Gustavo Zimbalo.

 

Struttura e architettura

 

La prima caratteristica artistica a cui accede il visitatore è la splendida facciata con decorazioni seicentesche, mentre il centro visivo dell’insieme architettonico del Duomo è la statua di S. Oronzo posizionata in alto e affiancata visivamente dalle nicchie laterali con le statue di San Giusto e San Fortunato.  

Solo dopo aver contemplato questo meraviglioso trionfo del barocco leccese, il visitatore può accedere all’interno dello spazio della piazza e quindi all’ingresso, realizzato in stile sobrio e raffinato, quasi a equilibrare le vistose decorazioni del lato sinistro della chiesa.

La facciata propone, attraverso la sua divisione degli spazi tramite le paraste scanalate, la ripartizione interna in tre navate. Le statue di San Gennaro, San Ludovico da Tolosa, San Pietro e San Paolo, danno ulteriore valore a entrambi gli ordini stilistici.

Verso la fine del Novecento la facciata fu ulteriormente valorizzata dal portale in bronzo, opera realizzata da Manzù.

La parte interna del Duomo di Lecce, realizzata a croce latina con tre navate divise da importanti pilastri rafforzati, è ornata da dodici altari.

Dal 1685 è presente uno splendido soffitto in legno a lacunari, finemente intagliato e ricoperto da una luminosa doratura che ne incornicia le tele, realizzata da Giuseppe da Brindisi, con le storie di S. Oronzo, la Predicazione, la Protezione dalla Peste e il Martirio. Un’altra peculiarità è l’altare maggiore dedicato alla Maria Assunta, meravigliosa opera d’arte commissionata dal Vescovo Sersale ai marmorai napoletani nel 1744, in cui si mescolano elementi scolpiti nel marmo e altri fusi in bronzo. Al centro, la magnifica e solenne tela della santa, accompagnata dalle scene del Sacrificio di Noè dopo il diluvio, il sacrificio del Profeta Elia, l’Assunta, tutte realizzate da Antonio Tiso.

Nella parte del transetto è possibile accedere all’altare in marmo del Crocefisso e del Sacramento voluto a suo tempo dal Vescovo Sozy-Carafa, l’altare dedicato a S. Oronzo, realizzato nel 1672 da Giuseppe Zimbalo e Giovann’Andrea Larducci da Salò, che accoglie le reliquie del Vescovo Pappacoda, l’altare intitolato all’Immacolata con la statua di legno dell’Assunta realizzata nel 1674 da Nicola Fuso e i busti dei Dottori della Chiesa, a destra: S. Attanasio, San Tommaso D’Aquino, San Gerolamo, S. Ambrogio e a sinistra, San Giovanni, San Crisostomo, San Bonaventura, S. Agostino e San Gregorio.

Nella navata sinistra è presente l’altare dell’Addolorata abbellito da un dipinto realizzato nel 1618 dal frate-artista romano padre Gagliardi, poi a seguire l’altare di S. Giusto con la tela di G. A. Coppola del 1656, l’altare di S.Carlo con il dipinto realizzato dall’artista salentino Antonio Fiore e l’ultima cappella di S.Andrea Apostolo risalente alla fine del ‘600.

Lo spazio della navata è occupato dal monumento funebre al vescovo Sozy-Carafa costruito nel 1783. Lungo l’altra navata troviamo l’altare a S. Giovanni Battista del 1670, l’altare della Natività o dell’Annunziata dove lo scultore Gabriele Riccardi realizzò nel 1545 una splendida interpretazione del presepe, l’altare di S. Fortunato del 1674, la cappella di S. Antonio eseguita nel 1674 da Zimbalo e, infine, l’altare di S. Filippo Neri risalente al 1690.

La navata centrale e il transetto plasmano al loro incrocio uno spazio definito da grandi archi a tutto sesto, il loro soffitto ligneo a lacunari incornicia al suo interno le tele di Giuseppe da Brindisi che raffigurano la Predicazione di S. Dromo, la Protezione dalla Peste, il Martirio di S. Dromo e l’Ultima Cena.

Nella sagrestia e nella vicina sala capitolare sono conservati vari dipinti di G. Domenico Catalano. Negli spazi della Cattedrale del Duomo è custodito un importante e pregiato coro in noce realizzato nel 1758 su progetto di Emanuele Manieri.

Attraverso due ingressi posizionati nei pressi del transetto si accede alla cripta del Duomo di origine medievale. La cripta fu ricostruita nei primi anni del 1500 e presenta un corpo longitudinale contenente due cappelle barocche con dipinti che incrocia un lungo corridoio composto da novantadue colonne con capitelli decorati da figure umane.

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