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Benvenuto a Ercolano!

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Ercolano è un comune facente parte della città metropolitana di Napoli noto soprattutto per scavi archeologici della città distrutta a causa dell’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C..

 

Storia & origini

 

Le origini della città si fondono tra storia e leggenda, secondo quest’ultima il centro venne fondato da Ercole nel 1243 a.C. mentre storicamente la sua fondazione si deve agli Etruschi a cavallo tra il X e l’VIII secolo a.C..

Nel 479 a.C. Ercolano venne conquistata dai greci, subito dopo dai sanniti e poi nel 90 a.C. dai romani che la trasformarono in municipio sotto il dittatore Lucio Cornelio Silla. Con Marco Nonio Balbo la città visse un periodo di grande rinascita divenendo luogo di residenza per molti aristocratici romani. In questa fase vennero realizzati il teatro, la Basilica, l’acquedotto, due complessi termali e numerosi templi.

Nel 62 a.C. Ercolano venne colpita da un terremoto con epicentro a Pompei, la città subì notevoli danni ma nonostante ciò cominciò subito la ricostruzione che venne però interrotta a causa della terribile eruzione del Vesuvio nel 79 d.C.. Nel corso dell’eruzione la nube tossica sprigionata uccise gran parte della popolazione e il fango e i materiali piroclastici ricoprirono la città.

Successivamente all’eruzione l’area riprese gradualmente a vivere e già nel 121 d.C. venne ripristinala la via che collegava Napoli a Nocera e che passava per l’appunto da Ercolano. Conferma inoltre l’esistenza di un nuovo centro abitato anche il ritrovamento di due sarcofagi paleocristiani del II e del IV secolo d.C..

Non sono presenti informazioni circa la storia della città dal periodo compreso tra l’Impero Romano d’Occidente e l’anno 1000 quando secondo alcuni ritrovamenti il centro abitato viene chiamato Resìna. L’origine di tale nome è dubbia, secondo vari studiosi deriva dal nome del porto, secondo altri da “retincula” le reti da pesca, per altri ancora dal fiume che scorreva vicino l’abitato o addirittura c’è chi dice derivi dall’anagramma di “sirena” che fino al 1969 era il simbolo del comune.

Dopo l’anno mille le prime notizie sono datate 1418, quando Giovanna II d’Angiò, Regina di Napoli, diede il diritto feudale della città a Sergianni Caracciolo e successivamente ad Antonio Carafa.

Dopo un prolungato periodo di quiete il Vesuvio si risvegliò nel 1631 e ricoprì parte di Resìna con due colate che tuttavia provocarono danni minori rispetto al altri centri abitati.

Nel 1656 la città subì un’epidemia di peste bubbonica, durante tale evento alcuni abitanti per scampare alla morte raggiunsero le colline del Vesuvio e grazie soprattutto all’aria più pura riuscirono a salvarsi. Di conseguenza decisero di costruire una cappella intitolata al Salvatore.

Un importante evento per Resina e i vicini centri di Portici e Torre del Greco è stato lo scioglimento del vincolo feudale avvenuto nel 1699 in seguito al pagamento di 108.500 ducati.

 

Il ritrovamento dell’antica Ercolano

 

La scoperta dei resti dell’antica Ercolano è avvenuta fortuitamente nel 1709 durante la costruzione di un pozzo da parte di un contadino. Sapendo del ritrovamento di antiche colonne e marmi, il Principe Emanuele Maurizio di Lorena decise di acquistare il terreno e nel 1711 effettuò vari scavi che portarono alla scoperta del Teatro di Ercolano, dei marmi, delle colonne e delle statue contenute all’interno. In seguitò a ciò Re Carlo III di Borbone acquistò l’area dal Principe e fece iniziare degli scavi sistematici che contribuirono ad accrescere il nome di Ercolano in tutta Europa e fa far nascere il Neoclassicismo.

Visto il gran numero di ritrovamenti il Re decise di costruire nel 1740 nella vicina Portici una residenza estiva con un’ala dedicata ai ritrovamenti archeologici ribattezzata “Herculanense Museum”. Negli anni successivi, all’interno di Villa dei Pisoni vennero prima trovate delle meravigliose statue e successivamente la biblioteca con oltre milleottocento papiri che le valsero il nome di Villa dei Papiri.

Dopo l’arrivo dei reali a Portici, le famiglie aristocratiche della capitale decisero di costruire sfarzose ville lungo la Via Regia delle Calabrie portando alla nascita del Miglio d’Oro. Nel 1788 il sacerdote Benedetto Cozzolino diede vita alla prima scuola dedicata per non udenti del Regno di Napoli.

 

Resina nel XIX e XX secolo

 

In seguito alla nascita della prima linea ferroviaria italiana nel biennio 1839-1841 lungo l’asse Napoli-Castellammare di Stabia, Resina fu privata del litorale sabbioso. Sebbene vennero realizzati alcuni edifici industriali il paese mantenne la sua vocazione agricola incentrata sulla produzione di frutta e vini.

Nel corso dell’XIX secolo nella città vennero inaugurati numerosi edifici tra cui il primo osservatorio vulcanologico del mondo, la funicolare del Vesuvio e i nuovi scavi.

Durante il 1906 a causa di una nuova eruzione Resina venne ricoperta di cenere e nel 1911 in seguito a un nubifragio una colata di fango arrivò sino al centro della città ricoprendo i palazzi fino al primo piano. Successivamente a questo evento, nel corso dell’epoca fascista vennero create delle opere per far defluire le piogge.

Nel 1969 il nome della città cambiò da Resina a Ercolano e nel 1997 gli scavi della città divennero patrimonio dell’umanità.

 

Cosa vedere a Ercolano: i monumenti, la natura e gli scavi

 

Ercolano ospita numerosi edifici religiosi tra cui la Basilica di Santa Maria a Pugliano e la Chiesa di Santa Maria della Consolazione. Tra gli edifici civili, lungo Corso Resina è situato il Miglio d’Oro che ospita diverse ville risalenti al XVIII secolo, alcune di queste sono aperte al pubblico.

Nella città è presente il Museo Archeologico Virtuale al cui interno è possibile ammirare esposizioni sull’antica Ercolano e la zona degli scavi archeologici. Il comune rientra nel Parco Nazionale del Vesuvio al cui interno si trova il Museo d’Arte Contemporanea all’aperto “Creator Vesevo” in cui è possibile ammirare delle sculture in pietra lavica.

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