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Cattedrale di Otranto Verificato

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La Cattedrale di Santa Maria Annunziata a Otranto, tesoro artistico di grande valore, è un simbolo importante della cristianità a causa del tragico evento consumato tra le sue mura.

 

Storia e origini della Cattedrale di Otranto

 

La Cattedrale di Otranto fu edificata nel 1068 dal vescovo normanno Guglielmo. Sorse su antichi resti di villaggi messapici, romani e paleocristiani. Nel corso dei secoli è stata più volte ricostruita a causa dei danneggiamenti subiti; un episodio valga su tutti ovvero, la strage dei Turchi del 1480 perpetrata a discapito dei numerosi fedeli e membri del clero ivi rifugiatisi durante l’assedio della città di Otranto. La Cattedrale venne defraudata e adibita poi a moschea, fino alla riconquista delle truppe aragonesi di Alfonso II d’Aragona quando venne rimaneggiata.

 

La struttura

 

A causa dei vari rimaneggiamenti, la Cattedrale di Otranto presenta uno stile originale: sulla facciata medievale a doppio spiovente si apre un rosone a 16 raggi con trafori gotici; nel 1674 fu dotata di un portale barocco composto da due colonne scanalate per lato che sorreggono l’architrave su cui campeggia lo stemma dell’arcivescovo Gabriel Adarzo de Santander. L’interno presenta una pianta a tre navate absidate scandite da dodici archi sorretti da quattordici colonne in granito con capitelli diversi. L’altare maggiore venne costruito nel 1693 e nel 1698 la navata centrale e il presbiterio furono coperti da un soffitto a lacunari lignei con dorature. I vari affreschi parietali rimanenti rivelano tracce bizantine come l’immagine di una Madonna col Bambino nella navata destra. Nella navata sinistra trova posto un battistero barocco voluto dall’arcivescovo Michele Orsi nella metà del XVIII secolo. La navata destra ospita la Cappella dei Martiri in cui sono conservate le spoglie mortali dei martiri di Otranto, gli ottocento cittadini trucidati dai Turchi sul Colle della Minerva nel 1480 per essersi opposti alla nuova fede islamica. Le reliquie dei martiri sono poste in sette armadi all’interno della cappella mentre, dietro l’altare maggiore è visibile il “sasso del martirio” sul quale secondo la tradizione, avvenne la decapitazione.

 

Lo straordinario mosaico pavimentale

 

Lungo le navate, il presbiterio e l’abside si dispiega l’enorme decorazione musiva pavimentale della Cattedrale di Otranto. Commissionata da Gionata (primo arcivescovo latino della città), fu eseguita tra il 1163 e 1165 da maestranze guidate dal monaco basiliano Pantaleone, proveniente dal monastero di San Nicola di Casole. Le immagini ripercorrono l’esperienza umana dal peccato originale alla salvezza. Il programma iconografico attinge da scene Veterotestamentarie, dai bestiari medievali, dai cicli cavallereschi e dal Romanzo di Alessandro.  La varietà e l’estesa mole di simboli presenti nel mosaico, testimoniano il fatto che Otranto sia stata da sempre un punto d’incontro tra culture, popoli e diverse correnti culturali ed artistiche. La favorevole posizione geografica della città ha facilitato lo scambio fra Oriente ed Occidente, esponendo anche il luogo ad invasioni di popoli che hanno imposto la loro cultura. Ecco come il mosaico pavimentale della Cattedrale è esempio di questa convergenza di culture; realizzato come un grande tappeto di preghiera, propone simboli di diverse espressioni artistiche, orientali ed occidentali, di scene religiose e profane.

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