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Fontana dei Mascheroni

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“L’acqua è buona, fresca, leggermente molle e dolce”

Cosí Luigi Galli, nel 1940, descrive l’acqua della Fontana Cinquecentesca di Laterza, detta Fontana dei mascheroni.

Questa fontana sorgiva ha costituito da sempre una vera e propria fonte di vita per la popolazione locale. Sin dai primi insediamenti nelle grotte adiacenti, la sorgente garantiva un costante approvvigionamento d’acqua incontaminata.Risistemata nel 1544 dal Marchese Pietro Antonio D’Azzia, così come riporta lo stemma posto in facciata, conserva ancora memorie di un passato romano.

E come l’acqua, anche il tempo scorre imperterrito, consegnandoci ancora oggi questo gioiello di cui ogni laertino va fiero.

Probabilmente un dono di matrimonio dei marchesi alla comunità laertina, resta oggi un’affascinante struttura in pieno centro storico, punto di interesse di visitatori e turisti, ma anche utile nei secoli per i suoi vasconi usati sia come abbeveratoi che come lavanderia.

Caratteristiche sono le tracce di epoca romana, raccontate dai piccoli archi di un acquedotto che affondano in una delle vasche, ma mai affascinanti come i mascheroni apotropaici in bronzo (che hanno sostituito quelli in pietra, tranne uno che si conserva ancora oggi) dalle cui bocche sgorga l’acqua fresca proveniente probabilmente da una pozza situata sotto il Santuario, non molto lontano!

Nelle calde sere d’estate, sotto la protezione del severo sguardo dei mascheroni apotropaici, è ancora possibile trovare refrigerio tra i suoi vasconi.

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