Porta Napoli Verificato
A Lecce è presente, nei pressi dell’entrata della città, un Arco di Trionfo, chiamato Porta Napoli. Insieme alle altre due porte, Porta San Biagio e Porta Rudiae, rappresenta l’entrata nel centro storico della città.
La storia di Porta Napoli
Porta Napoli fu costruita in onore dell’imperatore Carlo V che fece edificare la fortezza a difesa della città, sul sito della precedente Porta San Giusto.
L’edificazione fu fortemente caldeggiata dai cittadini e da Ferrante Loffredo, presidente della Provincia di Terra d’Otranto, per ricordare il potere e l’Impero di Carlo V d’Asburgo. Fu così nominata perché era la strada da cui si partiva per la via consolare per Napoli.
La struttura e le caratteristiche
Porta Napoli a Lecce fu, molto probabilmente, progettata dall’architetto militare Gian Giacomo dell’Acaya. Durante l’Ottocento l’opera venne privata delle porzioni di mura sui lati.
L’arco ha un solo fornica a tutto sesto ed è delimitato da due colonne corinzie per lato che sostengono un frontone a forma di triangolo, dove al centro è posto lo Stemma Imperiale Asburgico di Carlo V.
Il frontone ha una decorazione che raffigura cannoni e armature, in stile arco di trionfo romano.
Al centro, sotto il frontone, una dicitura celebra il sovrano Carlo V, elogiato come sterminatore dei turchi, in collegamento all’aiuto in battaglia fornito ai suoi possedimenti in Terra d’Otranto contro le incursioni turche. L’epigrafe cita:
“All’Imperatore Cesare Carlo V, augusto trionfatore, nelle Indie, nelle Gallie ed in Africa; soggiogatore dei cristiani ribelli, spavento e sterminio dei Turchi; propagatore della religione cristiana in tutto il mondo con le opere e con i consigli; essendo al governo di questa provincia Ferrante Loffredo, che seppe tener lontani da i lidi del Salento e della Japigia i Turchi ed i nemici dell’impero; l’Università ed il popolo leccese riconoscente dedicò quest’arco alla grandezza e maestà di Lui, l’anno 1548”.
Nei pressi di Porta Napoli, l’Università del Salento ha effettuato degli scavi archeologici che hanno rinvenuto sepolture arricchite da corredi funebri di età messapica.
